La Chiesa di Nostra Signora della Costa si trova sulle alture di Sestri Ponente e precisamente alla base del sentiero che porta al monte Gazzo.

Per accedere alla Chiesa occorre salire una scalinata di quindici gradini ; si arriva ad un piccolo piazzale ove scorgiamo, in una nicchia, una statuina

di Maria Santissima che probabilmente è la stessa venerata nella primitivaChiesa dei Gerolamiti.

Una mattonata porta ai gradini che immettono in Chiesa.La facciata a salienti, tipica dell’architettura gotica, purtroppo non ha più tracce

degli antichi affreschi e si presenta grezza e senza alcuna tinteggiatura, la mancanza di colore rende bene la semplicità del tempio.

Vi trovano posto un portale sormontato da un architrave, due monoforea sesto acuto ed un oculo.

A destra il campanile con una guglia ottagonale, ospita sei campane.La Chiesa all’interno è illuminata, oltre che dalle monofore e dall’oculo

della facciata,da altri cinque oculi, quattro nella navata di destrauno nell’abside e dieci monofore, sette nella navata di destra e tre nel coro.

La prima parte della Chiesa è divisa in tre navate lunghe metri 12,95 e larghe metri 6 la centrale, e metri 4,74 le laterali.

Attualmente il pavimento, datato intorno al 1870, è in lastre di pietra nera( cm 45x45 ) con gli angoli smussati che delimitano un piccolo vano riempito da un quadrato di marmo bianco.

Anticamente il pavimento era fatto di maioliche policrome di cui sono rimaste tracce nella cappella dell’Immacolata, in una cappella nella navata destra e nelle alzate di alcuni gradini.

Nella piantina di prete G.M. Pavia morto nel 1736 si contano ventiquattro lapidi;nel rifacimento della pavimentazione ne sono scomparse dodici e qualcuna è stata spostata; sono tutte in bianco di Carrara e più o meno ornate.

Entrando, sulla destra una lapide ricorda l’elezione a Parrocchia della Chiesa per opera dell’allora giovane Cardinale Giuseppe Siri il 29 maggio 1955.

Nell’anno 1000, in località Costa de” Gazio”, l’etimo è incerto nella derivazione, “gagium- bosco folto”, sulle alture di Sestri venne edificata una Chiesetta dedicata a San Benedetto dove, verso il 1340 alcuni eremiti dei Girolamiti della Congregazione di Eusebio Cremonese discepolo di San Gerolamo stabilirono il loro ritiro.

Nel 1351 fra Lorenzo di Spagna con alcuni eremiti, giunti alla Costa, eresse canonicamente la fondazione ed aggregò gli anacoreti di Eusebio Cremonesi.

Gli eremiti ristrutturano il tempio, di proprietà della famiglia De Mari sostenitrice delle spese, e ne fecero una Chiesa dedicata a Maria Santissima sotto il titolo di “Madre della Consolazione”; ad un secolo di distanza, l’Arcivescovo di Genova Giacomo Imperiale, nel 1450, concesse agli anacoreti l’autorizzazione per la costruzione di una nuova Chiesa, grazie ancora alla munificenza della famiglia De Mari, questa venne consacrata dal Vescovo di Sebaste, Domenico Corsara il 29 settembre dell’anno 1516.

La vecchia Chiesetta fu officiata fino al 1512 e in periodo Napoleonico abbandonata; nel 1920 venne adibita a fienile .

Oggi è tuttora esistente, purtroppo versa in estremo degrado ed è maldestramente adibita a deposito attrezzi nel vivaio comunale.

La pestilente epidemia del 1656 causò la morte di migliaia di Sestresi.

La fine del contagio fu attribuito all’intercessione della Vergine Maria Santissima, La Quale nel periodo più acuto del morbo, ordinò ad un religioso di portare in Chiesa il quadro ad Ella dedicato, a protezione degli appestati dalla morte, ricoverati nell’adibito lazzaretto, il più grande della zona.

Tutto ciò avvenne ed il quadro, appeso ad un pilastro, fu subito venerato come l’effige della “Madonna del Pilastro”.

I Girolamiti stabilirono la celebrazione della festa della “Madonna del Pilastro” nel giorno della Natività di Maria Santissima : l’otto settembre, tuttora egregiamente valorizzata.

Ai Girolamiti , perseguitati ed allontanati in periodo repubblicano del 1799, seguirono i Passionisti, religiosi della “Congregazione della Passione”, nel 1905 la Chiesa fu iscritta nell’elenco dei monumenti nazionali.

In successione sono avvenuti periodi di restauro e revisione alla Chiesa ed alla Cappella di San Rocco, ben conservata, sita a tramontana in località Righetti.

Si ringraziano tutte le persone che con il loro ingegno, lavoro, disponibilità,rendono possibile il decoro della Chiesa e la fruizione di un bene prezioso.